Quando ci affacciamo nel mondo degli investimenti immobiliari la prima regola è comprendere a pieno il settore nel quale stiamo per operare. Nello specifico, è bene capire che ci stiamo per addentrare nel cosiddetto “mondo della finanza”, un segmento che osserva le sue regole e che attraverso di esse permette all’investitore di ottenere vantaggi o svantaggi rispetto al capitale dedicato.
L’immobiliare è a tutti gli effetto un sotto-insieme della finanza, e quindi rientra a pieno titolo tra i mercati economici, con le sue regole e le sue particolarità.
Prima di decidere di effettuare un investimento immobiliare, quindi, è bene capire che una delle discipline che maggiormente incide su questo settore è quello della cosiddetta finanza comportamentale. Nelle prossime righe cercheremo di capire più approfonditamente di cosa si tratta e, soprattutto, come sfruttarla a nostro vantaggio durante un’operazione immobiliare.
Finanza comportamentale: cos’è, come nasce, come funziona
Le teorie economiche più avanzata sono sempre state basate su alcuni semplici concetti, uno dei quali è quello che prevede l’uomo, o meglio, l’operatore finanziario, come soggetto in grado di prendere decisioni lucide e razionali volte ad accrescere il proprio patrimonio, ottenere un vantaggio da un’operazione, valutare con oggettività pro e contro di ogni movimento finanziario.
A ben pensarci, è la stessa economia a funzionare così: una serie di equilibri votati alla reciproca soddisfazione delle parti che interagiscono fra loro.
Eppure, all’inizio degli anni Cinquanta, ci si rese conto che questa teoria era incompleta. Non teneva conto infatti di una serie di potenziali fallimenti degli operatori intenti nei loro investimenti.
Come era possibile che, basandosi su una logica di pura oggettività, così tanti investitori fossero potenzialmente in grado di perdere diversi capitali attraverso scelte sbagliate?
Le “scelte sbagliate” divennero quindi il fulcro dello studio di alcuni economisti dell’epoca, che riuscirono a isolarne i tratti caratteristici e gettare quindi le basi della finanza comportamentale, una disciplina che evidenzia come l’andamento dei mercati possa essere influenzato dalle scelte emozionali di chi vi opera all’interno, in positivo o, soprattutto in negativo.
Presupposti base della finanza comportamentale
Immaginiamo di dover attuare un qualsiasi tipo di investimento. Secondo la Finanza Comportamentale le decisioni che prenderemo potrebbero facilmente non essere oggettive, ma essere influenzate da una serie di fattori sociali, psicologici o finanziari.
In poche parole siamo potenzialmente soggetti a “Bias”, errori di natura cognitiva che limitano la nostra capacità di giudizio. Tali ostacoli possono essere
Eccessiva confidenza con l’oggetto dell’investimento. La convinzione cioè di avere tutte le informazioni di cui si ha bisogno per investire in sicurezza.
La scarsa confidenza con l’oggetto dell’investimento. Viceversa, la sensazione di non essere mai sufficientemente preparato a compiere il passo decisivo, cioè l’investimento.
Esperienze pregresse. Spesso le nostre esperienza passate influiscono sulle scelte future più del dovuto. Per esempio un vecchio investimento andato a buon fine ci può fornire di un’eccessiva sicurezza, o il suo opposto, non riflettendo che al cambiare dell’investimento, del settore e dell’operazione possono cambiare radicalmente anche gli esiti, rispetto alle esperienze precedenti.
Questo tipo di approccio può incidere anche in maniera importante sull’esito dell’affare.
Home Bias
Nel settore immobiliare, uno dei “Bias” più frequenti è quello legato alla convinzione che operare in investimenti legati al proprio paese d’origine sia più conveniente rispetto a un investimento fatto all’estero.
Questo tipo di anomalia cognitiva prende il nome di “Home Bias”.
Inutile specificare che nel settore immobiliare in particolare questo bias può essere fortemente invalidante, oltre che non veritiero.
Come sfruttare a proprio vantaggio la finanza comportamentale nel settore immobiliare
Il team di Remida Properties opera da diversi anni nel settore del Real Estate americano, e nel farlo collabora con centinaia di investitori italiani che decidono di effettuare operazioni immobiliari in USA.
L’approccio di Remida prevede una serie di analisi che tengono conto delle più avanzate teorie legate alla finanza comportamentale. Integrare questo tipo di informazioni al proprio schema di lavoro è stato fondamentale per fornire agli investitori un servizio migliore.
Per i ragazzi di Remida Properties la funzione di un intermediario immobiliare deve essere proprio questa: azzerare la possibilità di errori e anomalie cognitive tipiche della finanza comportamentale quando si effettua un investimento immobiliare.
Le costanti ricerche e le informazioni legate al mercato immobiliare americano sono basate sulla volontà di azzerare il cosiddetto “Home Bias” e viceversa ottimizzare gli investimenti dei clienti attraverso il principale alleato di ogni operatore: la diversificazione del portafoglio di investimenti.
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