Introduzione

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Parità euro dollaro: un argomento ormai di grande attualità, considerando come da giorni si sia raggiunto un quasi perfetto equilibrio tra le due valute, cosa che non si era mai vista negli ultimi 20 anni.

In pratica, ci ritroviamo, al momento della stesura di questo articolo, in un periodo storico nel quale 1 dollaro vale quanto 1 euro, cosa alla quale non eravamo certo abituati. 

Difatti, l’ultima data nella quale si arrivò a riscontrare una parità euro dollaro, è il 15 luglio 2002

Da questa data in poi, siamo sempre stati abituati a ritrovarci con un cambio euro dollaro più favorevole per la moneta unica europea. 

Se controlliamo lo storico, sembrano davvero lontani i tempi del massimo divario raggiunto tra le due monete, risalente al 15 luglio 2008, dove il cambio euro dollaro arrivò addirittura a 1,6038.

Attualmente le cose non stanno più così: la crescita del dollaro nelle ultime settimane appare veloce e dirompente. 

Alla fine di agosto 2022, il cambio euro dollaro è apparso addirittura sotto la parità, con lieve vantaggio a favore della valuta americana (0,9950).

Ma quali sono i fattori che hanno determinato questa condizione di parità euro dollaro? 

E come questo potrebbe incidere su chi desidera effettuare investimenti in America?

Vediamolo di seguito.

Parità euro dollaro: perché si è raggiunta dopo 20 anni

La differenza tra euro e dollaro si è andata sempre più assottigliando, in particolare da inizio anno, con una perdita di valore della moneta unica europea di circa il 10%.

Quali sono i motivi alla base di questa variazione, così repentina?

Tutto parte dal fatto che il mercato sconta, da ormai alcuni mesi, gli albori di una fase di recessione, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti, ma con tempistiche attese differenti. 

La situazione attesa in Europa…

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In particolare vi è una certa convinzione che tale recessione arriverà prima nel Vecchio Continente, risultando particolarmente severa, e che solo successivamente si verificherà in America, ma con motivazioni differenti.

La recessione è attesa in Europa, principalmente per gli effetti derivanti dalla crisi del gas. 

Parliamo, quindi, di una crisi che potrebbe arrivare in tempi rapidi e con effetti immediati, rischiando di cambiare radicalmente la politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Difatti, sono attesi già per quest’anno ripetuti aumenti dei tassi di interesse da parte della BCE, che potrebbero comunque essere ridimensionati, nel caso in cui arrivasse una recessione seria. 

Tutto questo, nonostante si confermi (ormai da mesi) un tasso di inflazione della zona UE elevato (+8,9% a Luglio 2022). 

Ed è proprio questo ridimensionamento dei tassi di interesse che sta contribuendo in misura significativa a mantenere giù l’euro.

…e quella attesa negli Stati Uniti

banconote di dollaro americano

Anche negli Stati Uniti si prevede di dover scontare una recessione, ma questa non è vista come imminente. 

In ogni caso non si prevede che sarà severa al livello dell’Europa, e non sarà certamente per colpa del gas (per il quale vi è da sempre una certa indipendenza nella sua produzione e consumo).

La problematica maggiore, semmai, è rappresentata dal forte aumento del tasso di inflazione, superiore al 9%, un valore che non si vedeva da oltre 40 anni. 

Aumento che deriva da un surriscaldamento dell’economia americana, con un forte aumento dei consumi e dei prezzi di numerose materie prime, non adeguatamente ripianato da un contestuale aumento dei salari, (con conseguente perdita del potere di acquisto per le famiglie).

Come forma di contrasto all’inflazione la FED punterà ad alzare i tassi di interesse a un livello superiore rispetto a quanto pronosticato (fino a qualche tempo fa) con la finalità di raffreddare l’economia e i consumi, unitamente al tasso di inflazione. 

Ma quindi cosa succederà?

Nel breve periodo la FED alzerà i tassi di interesse a un livello molto superiore, rispetto a quanto pronosticato, rallentando l’inflazione ma anche l’economia USA facendola, per l’appunto, cadere in recessione.

Conseguentemente a questo, vi sono:

  • nette differenze tra il tipo di recessione prevista e le tempistiche delle stesse nei due continenti;
  • divari sempre crescenti tra i differenziali dei tassi di interesse tra UE e Stati Uniti, a favore di questi ultimi.

Tutto ciò ha contribuito alla creazione delle condizioni ideali per arrivare alla pressoché perfetta parità euro dollaro che stiamo vedendo in questi giorni.

Conseguenze attese con una condizione di parità euro dollaro

Ma quali sono le conseguenze per l’economia, in una condizione di parità euro dollaro che potrebbe perdurare per un buon lasso di tempo?

Vediamole insieme brevemente.

Export ed import

Dal punto di vista delle esportazioni, per chi vive in Europa e desidera esportare i propri prodotti verso gli Stati Uniti, ci sono delle buone notizie.

Il fatto di possedere una moneta più debole rispetto ad anni fa, consente a questi soggetti di poter esportare con maggior facilità verso un Paese che, di contro, possiede una moneta attualmente più forte.

Di conseguenza, vi è una certa competitività per le imprese europee, che dovrà comunque far fronte al perdurare di un elevato livello di inflazione (che rischia di erodere parte degli effetti positivi di un cambio euro dollaro in sostanziale parità). 

Per quanto riguarda le importazioni dall’America, la situazione appare diametralmente opposta.

In una condizione di parità euro dollaro, l’europeo che acquista lo fa con un euro decisamente più debole.

Basti pensare al solo acquisto del petrolio, la cui quotazione al barile, da sempre viene effettuata usando i dollari. Una moneta americana più forte, renderà l’importare questa materia come un’operazione molto più costosa.

Stesso discorso vale anche per il gas liquido, importato in parte anche dall’America per diminuire la dipendenza dal gas russo. 

Acquisto verso un Paese amico, ma sempre e comunque un acquisto più caro. 

Parità euro dollaro: un bene per il turismo verso il nostro Paese

Avere una differenza tra euro e dollaro ai minimi, porta con sé una serie di benefici per il settore turistico del Vecchio Continente e, senza alcun dubbio, anche per il nostro Paese.

Un cittadino statunitense interessato a visitare l’Italia, potrebbe chiaramente sfruttare a suo vantaggio il fatto di dover utilizzare una moneta più debole nel rapporto con il suo dollaro.

Questo vuol dire che vi sarebbe una maggior convenienza a organizzare una vacanza nel territorio dell’UE, sfruttando la parità euro dollaro, cosa che porterebbe notevoli vantaggi, in termini di indotto economico, per l’economia locale.

Con parità euro dollaro, gli investimenti in USA convengono di più?

Ma nel caso in cui decidessimo di effettuare un investimento negli Stati Uniti, questa condizione di parità euro dollaro potrebbe favorire l’operazione o scoraggiarla?

Per rispondere, dobbiamo considerare ciò che stanno facendo le due banche centrali in questione, Federal Reserve e BCE.

Come abbiamo visto, per contenere l’inflazione nei rispettivi territori, si è deciso di effettuare un rapido aumento dei tassi di interesse. 

Ma, se da una parte la BCE ha previsto (alla fine di Luglio 2022) un aumento compreso tra lo 0,50 e lo 0,75% massimo, la FED ha predisposto un aumento molto più corposo, pari ad almeno il 2,5%.

Di conseguenza si ha un differenziale tra i due tassi di interesse che risulta pari ad almeno due punti percentuali. 

Un bel vantaggio di rendimento a favore del dollaro statunitense!

Ciò vuol dire che questo vantaggio spingerà un investitore europeo a puntare proprio sugli Stati Uniti, ponendo la sua liquidità in dollari.

Tale scelta non è per nulla campata in aria, considerando quanto gli USA rappresentano da sempre un porto sicuro in momenti di instabilità economica e geopolitica.

I motivi per cui preferire un investimento negli USA sono palesi:

  • economia autosufficiente nella gestione delle principali materie prime;
  • Paese da sempre considerato in salute, la sua economia è riuscita ad evitare scossoni pesanti anche in periodi storici non favorevoli.  

Conseguentemente a questo, un investitore europeo trova rifugio nelle garanzie che riesce da sempre a garantire il dollaro USA.

Investimenti immobiliari USA: convengono in caso di parità euro dollaro?

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E per chi ha puntato su investimenti immobiliari negli USA, adesso come si ritrova, in una condizione di parità euro dollaro?

Va detto che, chi ha investito in USA negli scorsi anni, oltre al beneficio dell’investimento, immobiliare o di altro settore, si è ritrovato dopo un anno con un profitto derivante anche dal cambio di valuta.

Ovviamente l’impatto che se ne avrà, dipenderà dal: 

  • portafoglio di investimenti che si hanno a disposizione;
  • momento di ingresso sul mercato.

Esempio pratico

Facciamo un semplice esempio per spiegare meglio il concetto.

Poniamo il caso che un investitore europeo abbia 1.000 euro in dollari proprio 1 anno fa, quando nell’agosto del 2021 il cambio euro dollaro medio era pari a circa 1,18 a favore della moneta unica europea.

In un contesto di parità euro dollaro come quello attuale, l’effettuare una conversione in euro adesso porterà ad ottenere 1.180 euro, quindi un discreto profitto derivante dal cambio di valuta.

Un vantaggio economico che non è detto in alcun modo si vada ad esaurire nei prossimi mesi, considerando che la corsa del Dollaro non sembra arrestarsi. 

Questo vuol dire che investire nel settore immobiliare americano può portare profitti di questo tipo anche nel futuro immediato.

A questo aggiungiamo anche che il Real Estate americano:

  • è da sempre un asset ritenuto sicuro e non suscettibile di scossoni; 
  • è da preferire anche in fasi di elevata inflazione, come quella che stiamo vivendo (investendo in questo asset riusciamo a proteggerci dai suoi effetti).

Conclusioni

Remida Wall Youtube

Abbiamo visto insieme come la parità euro dollaro non sia da considerarsi necessariamente un male, e di come sia possibile confidare nella sicurezza che l’investimento immobiliare USA può portare anche in questo periodo storico.

Ovviamente le decisioni di investimento devono essere ben ponderate, anche e soprattutto nel Real Estate americano.

Non a caso, il nostro team di professionisti, cerca le migliori occasioni immobiliari sul territorio americano (e in particolare in Florida, Stato dove ha sede la nostra realtà) per poter garantire: 

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