- Introduzione
- Volatilità dei mercati e rischio di investimento: non confondiamo i due termini
- Ogni mercato è, per sua natura, volatile
- Quali fattori possono influenzare la volatilità di un mercato?
- Investire in una fase di elevata volatilità dei mercati
- I giusti consigli per affrontare una fase di elevata volatilità dei mercati
- Vuoi proteggere i tuoi risparmi dall’elevata volatilità dei mercati? Punta sul Real Estate USA!
- Conclusioni
Introduzione
La volatilità dei mercati è un concetto del quale si sente spesso parlare, quasi alla stregua di un pericolo improvviso e imprevedibile.
In realtà, come vedremo in seguito, si tratta di un fenomeno del tutto normale in materia di investimenti.
Spesso si parla di volatilità dei mercati senza sapere davvero di cosa si sta parlando.
Riteniamo opportuno che, chi vuole investire i propri risparmi in maniera consapevole, debba comprendere a fondo:
- cosa si intende per volatilità di un mercato;
- quali fattori possono incidere su questo fenomeno;
- come gestire correttamente il proprio piano di investimenti, se non desideriamo puntare su asset caratterizzati da eccessiva volatilità.
Volatilità dei mercati e rischio di investimento: non confondiamo i due termini
Chi è poco avvezzo con il termine, tende a confondere il concetto di volatilità di un mercato con il rischio di investimento.
Questi concetti assumono un significato diverso, che è opportuno sottolineare.
Parlando di investimenti, il rischio equivale alla probabilità di:
- ottenere un rendimento inferiore rispetto a quello atteso in partenza;
- perdere non solo la possibilità di ottenere un guadagno, ma anche vedere depauperato il proprio capitale di partenza.
Con il termine di volatilità dei mercati, invece, andiamo a considerare il grado di variabilità dell’investimento rispetto a un suo valore medio.
Per essere ancor più precisi, per volatilità indichiamo, in un determinato orizzonte temporale, la differenza del prezzo o del valore di un determinato titolo o investimento, rispetto a un valore medio indicativo di riferimento.
Ogni mercato è, per sua natura, volatile
Il grosso errore comunicativo che viene fatto solitamente, è parlare di volatilità dei mercati come di un qualcosa di inaspettato, che si verifica solo in determinati periodi storici.
In realtà, ogni mercato per sua natura risulta essere volatile!
Quello che cambia, semmai, è il livello di queste oscillazioni, in positivo o in negativo.
Chiedersi se il mercato nel quale decidiamo di investire risulta volatile o no, è del tutto inutile.
Cosa migliore sarebbe chiedersi se, nel momento in cui decidiamo di investire, esso stia attraversando un periodo di volatilità più o meno marcata.
Difatti:
- l’elevata volatilità di un mercato implica una fase temporale nella quale le oscillazioni di valore di un determinato asset sono particolarmente ampie e frequenti. Si possono verificare importanti rialzi, come considerevoli ribassi;
- la bassa volatilità del mercato di riferimento, di contro, indica una fase nella quale vi è una relativa stabilità, con oscillazioni che sono molto contenute.
Quali fattori possono influenzare la volatilità di un mercato?
Abbiamo visto che un mercato è per sua natura sempre volatile. Ma quali fattori possono influenzare la volatilità di un mercato?
Prevedibilità o imprevedibilità di una notizia
Un primissimo fattore è senza dubbio la prevedibilità di una notizia.
Ogni notizia porta sempre a qualche forma di variazione nei mercati, ma quello che conta è il grado di attesa che quella determinata notizia porta con sé.
Più un avvenimento è prevedibile, se non addirittura calendarizzato, e più è facile aspettarsi una reazione, in termini di volatilità, a seconda di cosa accadrà.
Molto diverso è quando l’avvenimento è del tutto inaspettato; questo può generare fluttuazioni anche molto importanti (l’11 Settembre o il recente conflitto Russia-Ucraina, sono solo due tra i casi più eclatanti).
Eventi economici di particolare rilevanza
Un altro fattore è, senza dubbio, il verificarsi di determinati eventi economici.
Solitamente, un gran numero di questi eventi ha una loro calendarizzazione durante l’anno, quindi non risultano essere così inaspettati.
Quello che conta è, semmai, l’importanza che i singoli eventi hanno.
Pensiamo, ad esempio, ai dati sull’inflazione americana o europea, che vengono mensilmente rilasciati, oppure i dati relativi all’andamento del PIL.
Questi avvenimenti non sono imprevedibili, ma hanno una grande cassa di risonanza mediatica, con risultati che vengono addirittura previsti da importanti analisti di settore.
In base a quanto i dati reali si discostano dalle previsioni (in positivo o in negativo) si può incorrere in una maggiore o minore volatilità.
Scarsa regolamentazione
Un’elevata volatilità può presentarsi, ad esempio, anche in mercati scarsamente regolamentati.
Non è un caso se il mercato delle cripto valute rappresenta l’esempio classico di settore caratterizzato da elevata volatilità, perché scarsamente regolamentato.
Banca d’Italia, relativamente a questa forma di investimento, affermava qualche mese fa che “Il mondo delle cripto-attività è ancora largamente deregolamentato.
Sono in corso a livello internazionale ed europeo i lavori per disegnare un nuovo insieme di regole e di controlli per questi prodotti e per i relativi “ecosistemi” ma la loro entrata a regime richiederà ancora tempo”.
Investire in una fase di elevata volatilità dei mercati
Investire in un periodo di elevata o bassa volatilità, porta con sé enormi differenze.
Se investiamo in un determinato asset, caratterizzato da periodiche fasi di elevata volatilità, dobbiamo tenere conto che il rischio relativo a questo investimento sarà molto elevato.
I nostri guadagni potrebbero risultare molto soddisfacenti, ma, di contro:
- si potrebbero riscontrare rendimenti inferiori rispetto a quelli attesi;
- vi è sempre la possibilità di perdere completamente quanto investito in partenza.
Investire in fase di elevata volatilità può rappresentare senza dubbio un rischio, ma anche un’opportunità.
Pensiamo, ad esempio, all’acquisto di un titolo azionario: potremmo trovare un’ottima occasione e prenderlo quasi “a saldo”, rivendendolo successivamente in una fase di ripresa del suo valore e portando a casa un guadagno considerevole.
Facile a dirsi, molto meno a farsi.
Molti piccoli investitori, il cui profilo di rischio risulta essere particolarmente basso, si lasciano condizionare emotivamente dalle fluttuazioni di mercato:
- acquistando un titolo azionario solo quando si è verificato un considerevole rialzo;
- vendendo ad ogni calo improvviso, per paura di perdere tutto.
Di conseguenza, investire in mercati caratterizzati da elevata volatilità non è cosa per tutti.
Il pessimismo e la scarsa propensione al rischio, giocano senza dubbio un ruolo fondamentale.
Investire in una fase di bassa volatilità dei mercati
Come detto, la volatilità dei mercati è un fenomeno sempre presente, ma non è detto che vi sia una costante fase di elevata oscillazione.
Difatti, è possibile che il mercato di riferimento stia passando una fase di cosiddetta “bassa volatilità”.
Cosa vuol dire ciò?
Principalmente che le oscillazioni e gli scostamenti, rispetto al valore medio di riferimento, non sono così importanti e si verificano con una minor frequenza.
Uno scenario, quindi, particolarmente tranquillo e ideale per investitori che puntano ad avere maggiori certezze sul potenziale rendimento a cui potranno aspirare, investendo in quel determinato asset.
Quindi in quale fase conviene investire?
Non c’è una risposta corretta e una sbagliata.
Molto dipenderà dal nostro livello di propensione al rischio, che difficilmente potrà mutare se è proprio del nostro modo di pensare ed agire quotidiano.
Difatti:
- c’è chi punta ad investire solo in fase di profonda oscillazione del mercato, puntando su operazioni rischiose ma che, se gestite nel modo corretto (magari con operazioni “mordi e fuggi”) e sfruttando le forti oscillazioni di valore, possono portare a guadagni davvero elevati;
- di contro, c’è chi punta ad investire solo in fasi di particolare stabilità del mercato, così da avere un rendimento più sicuro e non incorrere in rischi troppo elevati.
Ci sono, comunque, alcuni consigli che si possono dare per non farsi prendere dal panico se si è deciso di puntare su un mercato che attraversa un’importante fase di volatilità.
I giusti consigli per affrontare una fase di elevata volatilità dei mercati
Abbiamo visto quanto la volatilità di un mercato possa incidere nelle nostre strategie di investimento.
Ma come detto, questo fenomeno è sempre presente in ogni tipo di mercato o asset, quindi dobbiamo saper convivere con il concetto di volatilità.
Ecco quindi alcuni semplici consigli per affrontare al meglio le fasi di volatilità di un mercato.
Prima cosa da ricordare: momenti di forte rialzo e forte ribasso in un mercato possono sempre verificarsi ciclicamente.
Questo può spaventare, in certi casi appannare il nostro giudizio sul proseguire o meno con l’investimento.
In questi casi è opportuno attendere che passi la tempesta, evitando di prendere decisioni drastiche.
Come è noto, dopo ogni fase di forte calo, ogni mercato vive una fase di riassestamento che può consentirci un recupero delle perdite iniziali e, perché no, anche ottenere performance positive.
Seconda cosa: pensa bene al portafoglio di investimenti che hai, punta a crearne uno con un giusto mix, non solo in termini di rendimento atteso, ma anche di volatilità probabile.
Puntare solo su asset caratterizzati da elevate oscillazioni può essere invitante, ma c’è il rischio che non sia coerente con gli obiettivi di investimento che si hanno, nonché con la nostra situazione economico-finanziaria.
Sempre meglio diversificare con criterio e intelligenza!
Terzo suggerimento: pensare di anticipare i mercati è cosa alquanto difficile
Tutti noi vorremmo conoscere come si muoverà un mercato nel corso del tempo, in modo da investire sempre e comunque nel modo migliore.
Anche se, in certi casi, ci sono dei segnali che possiamo intercettare, non è sempre facile anticipare la reale evoluzione di un mercato.
Il rischio è quello di non investire, ma “provare a caso”, con la forte probabilità di sbagliare previsione e avere conseguenze negative che si ripercuoteranno, non solo sul livello dei rendimenti attesi, ma anche sul capitale di partenza.
Quarto suggerimento: mai disprezzare le opportunità di investimento, soprattutto nelle fasi di calo del mercato.
Questo non è un assunto sempre valido, ma sfruttare i momenti in cui il mercato è debole, e ci sono ottime possibilità di investimento a prezzi contenuti (rispetto alla media) non è una cattiva idea.
Puntiamo su asset che presentano rendimenti potenziali anche superiori, rispetto a quelli che si riscontravano prima del periodo di crisi.
Vuoi proteggere i tuoi risparmi dall’elevata volatilità dei mercati? Punta sul Real Estate USA!
Proteggersi dalla volatilità dei mercati, soprattutto se non si ha un’elevata propensione al rischio, è molto importante.
Il nostro consiglio per proteggere il vostro portafoglio investimenti?
Puntiamo su asset solidi, che non sono storicamente esposti a periodi di importanti oscillazioni.
Così facendo, avremo modo di:
- pianificare i nostri investimenti con serenità;
- gestire il rapporto tra rischio di investimento e rendimento atteso con una maggior facilità.
Un esempio sicuramente calzante, che ben si sposa con questa strategia, è senza dubbio quello del real estate americano.
Quali sono i vantaggi derivanti dall’investire in immobili negli USA?
Il mercato immobiliare americano, per sua natura, è da sempre la scelta ottimale nell’ottica di una corretta diversificazione del paniere di investimenti.
Notoriamente, i rendimenti attesi sono quasi sempre maggiori, rispetto a quelli che si possono ottenere in Italia (anche a doppia cifra, se si porta avanti una strategia intelligente).
Per sua natura, il real estate americano è caratterizzato da bassa volatilità, soprattutto se paragonato a investimenti in titoli azionari, obbligazionari o criptovalute.
Investire in immobili ci consente di avere il possesso di un bene fisico, quindi reale e tangibile.
Il mercato USA delle locazioni immobiliari, in particolar modo, rappresenta un’opzione di investimento davvero interessante, considerando che:
- gli americani propendono per la scelta di vivere in affitto, in misura nettamente superiore rispetto a noi italiani (praticamente il 90% di loro punta su questa opzione).
Ciò è dovuto a un fattore culturale, oltre che per potersi garantire una certa flessibilità in termini di mobilità lavorativa;
- conseguenza di questo differente modus operandi, è il mantenimento costante, nel corso degli anni, del numero di domande di nuovi affitti.
Non essendovi mai carenza di domanda di nuovi affitti, anche in presenza di periodi storici non ottimali dal punto di vista economico, il mercato immobiliare USA è garanzia di stabilità e sicurezza in termini di investimento.
Questo non vuol dire che non vi siano buone opportunità anche per quanto riguarda le vendite.
Si stima che in America vi siano attualmente circa 1,4 milioni di immobili residenziali in vendita.
Un’offerta immobiliare forse numericamente limitata ma di alto valore, e che riesce sempre ad essere assorbita in tempi ragionevoli.
Basti considerare che, attualmente, negli USA risiedono circa 331, 9 milioni di persone, e che il tempo medio per vendere una casa è di circa 82 giorni.
Per fare un confronto, in Italia ci vuole quasi il triplo del tempo, e mediamente solo 1 immobile su 3 riesce ad essere venduto in questo arco temporale.
Opzioni di investimento diversificate
Ma non è tutto. Il mercato immobiliare USA, in termini numerici risulta essere il primo al mondo.
Ciò consente di realizzare opzioni di investimento diversificate.
Una strategia può essere quella che prevede di:
- investire in aree geografiche strategiche. Basti pensare alla Florida, uno tra gli Stati con condizioni socio-economiche tali da favorire il costante afflusso di turisti, professionisti e investitori, che sono particolarmente attenti alle opportunità immobiliari offerte dalla zona;
- optare per differenti tipologie di immobile (dalle abitazioni indipendenti fino alle villette a schiera, passando per i famosi condo-residence);
- puntare su operazioni immobiliari diversificate tra loro, come ad esempio, l’apartment building, il property rental e il fix and flip.
Conclusioni
Cerchiamo un asset che ci protegga dall’elevata volatilità dei mercati? Puntare sul real estate americano è senza dubbio un’opzione intelligente.
Le caratteristiche di questo mercato sono tali da renderlo stabile e protetto da pericolose oscillazioni di valore.
Ovviamente, investire in un mercato così variegato non è semplice.
Le opzioni di investimento sono numerose, i rischi sempre dietro l’angolo, soprattutto se non si ha una reale conoscenza del settore.
La scelta più saggia in questi casi?
Affidiamoci a un partner con grande esperienza nel campo degli investimenti immobiliari, che sappia darci una proposta di investimento, differenziata sul:
- capitale di partenza;
- obiettivo di investimento a medio-lungo termine;
- nostro livello di propensione al rischio.
REMIDA, in tal senso, rappresenta la soluzione ideale per pianificare una corretta strategia di investimento in immobili situati sul territorio americano.
Il nostro team è specializzato nella ricerca delle migliori opportunità immobiliari.
Ci riferiamo, in particolar modo, ad abitazioni con prezzi di mercato vantaggiosi e dalle ottime potenzialità, che possono essere:
- rivalutate attraverso un’opera di ristrutturazione;
- rivendute o messe in locazione, ricavandone in certi casi anche rendimenti a doppia cifra.
Affidandoti a noi, troverai sempre nuove opportunità di investimento immobiliare, altamente profittevoli, e che potranno garantirti una rendita continuativa nel tempo.
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È possibile realizzare, su richiesta, una consulenza gratuita della durata di 30 minuti con lo staff di REMIDA.
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